domenica 13 luglio 2014

CONTRASTI

Gli artisti dicono, e sentono, che sono le ombre che fanno le luci, che se non ci fossero i contrasti non potrebbero fare i dipinti. La stessa cosa per la musica: sono i contrasti tra i "forte" e i "piano" che rappresentano uno dei più grandi fascini della musica.
 
Ho conosciuto dei poeti che dicevano "E' l'odio dei miei nemici che mi fa apprezzare l'affetto degli amici".. Ed è la possibilità quasi inevitabile della malasorte che dà tutto il sapore alla fortuna, e così via. E il riposo, non è apprezzato che in contrasto con l'agitazione quotidiana, il silenzio a causa del rumore generale, e c'è persino chi dice: "Oh! E' perché ci sono le malattie che si ama la buona salute." Si arriva al punto di apprezzare qualcosa solo quando lo si è perso. E come Sri Aurobindo dice qui (nei Pensieri e Aforismi): quando non c' è questa febbre d'azione, di movimento, questa agitazione del pensare creativo, abbiamo l'impressione di cadere nell'inerzia. La maggior parte della gente teme il silenzio, la calma, la tranquillità. Non si sente più vivere quando non è agitata.
 
Ho visto dei casi in cui Sri Aurobindo aveva dato il silenzio a qualcuno, aveva fatto tacere la sua mente, e questa persona ritornava da lui con una specie di disperazione dicendogli: "Ma sono diventata stupida!" Perché il suo pensiero non era più in agitazione.
 
Ciò è tremendamente vero. Gli uomini vogliono la libertà, ma sono innamorati delle loro catene, e quando vogliamo liberarli, quando gli si vuole mostrare il cammino della vera liberazione, hanno paura, e persino protestano.
 
Quasi tutte le produzioni d'arte - letterarie, poetiche, artistiche - degli uomini, sono basate sulla violenza dei contrasti nella vita. Quando cerchiamo di toglierli dai loro drammi quotidiani, hanno veramente l'impressione che non sia artistico. Se volessero scrivere un libro o comporre un'opera teatrale dove non ci sia nessun contrasto, dove tutto sia armoniosamente puro e bello, dove non ci siano ombre nel dipinto, sarebbe probabilmente qualche cosa che potrebbe apparire molto piatto, molto monotono, senza vita, perché quello che l'uomo chiama "la vita", è il dramma della vita, è l'ansietà della vita, è la violenza dei contrasti. E forse, se non ci fosse più la morte, sarebbero
terribilmente stanchi di vivere.
 
30 gennaio 1957