domenica 27 gennaio 2013

Lo sforzo



Uno scopo dà senso, una ragion d’essere della vita, e tale ragione d’essere implica uno sforzo, ed è nello sforzo che si trova la gioia.
Esattamente. E’ lo sforzo a dare gioia: un essere umano che non sappia fare sforzi non avrà mai gioia. Le persone essenzialmente pigre non hanno mai gioia – non hanno il coraggio di essere gioiose! E’ proprio così, è lo sforzo che dà gioia. Lo sforzo fa vibrare l’essere e lo porta ad un cero grado di tensione che lo rende capace di sentire la gioia.
Ma lo sforzo che dà gioia è uno sforzo imposto dalle circostanze oppure uno sforzo che tende al progresso?
Confondete le due cose: la prima, che è fisica, e l’altra, psicologica. E’ perfettamente ovvio che un atto compiuto perché si è deciso di compierlo e un atto imposto da circostanze più o meno favorevoli non hanno affatto le stesse conseguenze. È noto, ad esempio, che le persone che seguono una disciplina yogica fanno spesso dei digiuni. Numerose discipline yogiche comportano digiuni molto lunghi, e le persone che li fanno sono solitamente molto felici di farli, poiché è una loro scelta. Ma prendente una di queste persone e mettetela in certe circostanze in cui il cibo manchi, sia perché non è possibile procurarsene sia perché quella stessa persona non ha denaro per comperarlo: lo vedrete immediatamente in uno stato pietoso, la sentirete lamentarsi e dire che la vita è terribile; in realtà, le condizioni sono esattamente identiche., solo che, nel primo caso è stata lei a decidere di non mangiare, mentre nell’altro non mangia perché non può fare diversamente. E' proprio così, anche se questa non è l’unica ragione.
E’ solo lo sforzo, di qualsiasi tipo sia – materiale, morale o intellettuale- a creare in voi certe vibrazioni che vi permettono di entrare in rapporto con le vibrazioni universali, ed è questo che vi dà gioia. E’ lo sforzo che vi fa uscire dall’inerzia; è lo sforzo che vi rende ricettivi alle forze universali. E, tra tutte le cose, quella che dà spontaneamente la gioia, anche a coloro che non praticano lo yoga, che non hanno alcuna aspirazione spirituale, è proprio lo scambio di forze con le forze universali. E, tra tutte le cose, quella che dà spontaneamente la gioia, anche a coloro che non praticano lo yoga, che non hanno alcuna aspirazione spirituale, è proprio lo scambio di forze con le forze universali. La gente non lo sa, e sarebbe incapace di dirvi che è questa la causa, ma è proprio così.
La Madre
(conversazioni 1950-1951)

mercoledì 23 gennaio 2013

Il vitale è deformato sin dalla nascita?


 
Se la vostra nascita non fosse stata accidentale, potreste benissimo pensare che non c’è deformazione, ciò che siete alla nascita, il più delle volte e in modo quasi assoluto, dipende da come vi hanno fatti vostra madre e vostro padre e anche, attraverso loro da come vi hanno fatto i vostri nonni. Vi sono, nelle famiglie, delle specie di tradizioni vitali; inoltre , c’è lo stato di coscienza nel quale siete stati concepiti – e non una volta su un milione tale stato è conforme alla vera aspirazione;  soltanto una vera aspirazione può far si che il vostro vitale sia puro da ogni interferenza, che l’elemento vitale che è stato attirato per la formazione dell’essere sia un elemento puro, libero da ogni contaminazione; voglio dire che se un essere psichico vi entra, esso può raccogliere degli elementi favorevoli alla sua crescita. Nel mondo qual è, le cose sono talmente mescolate, che è quasi impossibile avere degli elementi del vitale abbastanza puri da non subire il contagio da parte di tutti gli altri esseri contaminati.

Fra gli innumerevoli genitori vi è un’esigua minoranza che si preoccupa anche solo minimamente di ciò che potrebbe essere un figlio; essi non sanno neppure che ciò che sarà il figlio dipenderà da ciò che essi sono. Soltanto una piccola elite lo sa. Nella maggior parte dei casi, le cose vanno come possono; può accadere qualunque cosa, e la gente non si rende neppure conto di ciò che accade. Allora, in queste condizioni, come volete nascere con un essere vitale abbastanza puro per aiutarvi? Si nasce con un mare di fango da ripulire prima di cominciare a vivere. E una volta partiti di buon passo sulla strada della trasformazione interiore e discesi alla radice subconscia dell’essere – quella che proviene appunto dai genitori, dall’atavismo – ebbene, se ne vedono di cose! E tutte, quasi tutte le difficoltà sono già là; vi sono pochissime cose che si aggiungono dopo i primi anni di vita. Ciò accade in qualsiasi momento; se avete delle cattive compagnie o delle cattive letture, il veleno può entrare in voi; tutte le impronte sono come radicate nel subconscio, tutte le brutte abitudini che avete e contro le quali lottate. Vi sono, ad esempio, persone che non possono aprir bocca senza dire bugie, e non lo fanno sempre apposta ( è la cosa peggiore), o persone che non possono avere rapporti con gli altri senza litigare, ogni sorta di sciocchezze – tutto ciò è nel subconscio, profondamente radicato. Esteriormente, quando siete animati da buona volontà, fate del vostro meglio per evitare queste cose, per correggerle se possibile; vi sforzate, lottate, ma poi vi accorgete che continuano a salire dal basso, a salire da una parte dell’essere che sfugge al vostro controllo. Ma se entrate in quel subconscio, se lo penetrate con la vostra coscienza e guardate attentamente, a poco a poco scoprite tutte le fonti, tutte le origini di ogni vostra difficoltà, poi cominciate a capire com’erano i padri e le madri, i nonni e le nonne, e se giunge un momento in cui siete incapaci di controllarvi, vi accorgete: “Io sono così perché loro erano così”.  Se avete in voi un essere psichico abbastanza sveglio per vegliare su di voi, preparavi la strada, esso può attirare a voi le cose che vi aiutano: attirare gli incontri, i libri, le circostanze, ogni sorta di piccole coincidenze che vengono a voi come se fossero condotte da una volontà benevola, e che vi danno un’indicazione, un aiuto, un sostegno per prendere le decisioni e orientarvi nella buona direzione.

Se volete davvero trasformare il vostro carattere, è così che dovete fare. E’ sempre stato detto che era impossibile cambiare carattere; in tutti i libri di filosofia, anche di yoga, si ripetono le stesse cose: “Non potete cambiare carattere, siete nati così, siete fatti così”. E’ assolutamente falso, vi assicuro che è falso; ma per cambiare carattere, dovete fare qualcosa di molto difficile, perché non è il  vostro carattere che dovete cambiare, bensì il carattere dei vostri ascendenti. In loro non potrete cambiarlo (perché non ne hanno l’intenzione), è in voi che dovete cambiarlo. E’ ciò che essi vi hanno dato, tutti i regalini che vi hanno fatto alla nascita – bei regali!- che dovete cambiare. Ma se riuscirete a tenere il filo di queste cose, il vero filo, e ci lavorerete sopra con perseveranza e sincerità, un bel giorno sarete liberi; tutte le difficoltà cadranno e potrete incamminarvi nella vita senza fardelli. Allora sarete uomini nuovi, che vivranno una nuova vita, quasi con una nuova natura. E se vi guarderete indietro, direte: “Non è possibile, non sono mai stato così!”
La madre
(conversazioni 1950-1951)

martedì 1 gennaio 2013

MESSAGGIO DEL NUOVO ANNO



Potete essere sicuri di una cosa: il vostro avvenire è nelle vostre mani.
Voi diverrete l’uomo che volete essere, e più il vostro ideale e la vostra aspirazione saranno alti, più lo sarà la vostra realizzazione; ma dovete mantenere una ferma risoluzione e non dimenticare mai il vostro vero scopo nella vita.

 

La Madre